I migliori film della storia Archives - Imavian https://www.animavi.org/category/i-migliori-film-della-storia/ Un blog sui migliori film Mon, 08 Apr 2024 10:28:42 +0000 en-US hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.1.1 https://www.animavi.org/wp-content/uploads/2022/12/cropped-popcorn-g6f67a045e_640-32x32.png I migliori film della storia Archives - Imavian https://www.animavi.org/category/i-migliori-film-della-storia/ 32 32 Boomerang Casino Recensioni: Il Blockbuster dell’Industria del Gioco d’Azzardo Online https://www.animavi.org/boomerang-casino-recensioni-il-blockbuster-dellindustria-del-gioco-dazzardo-online/ Mon, 08 Apr 2024 10:28:40 +0000 https://www.animavi.org/?p=218 Boomerang casino recensioni aiuteranno gli utenti poiché la sua rapida crescita, la combinazione di innovazione e affidabilità lo hanno reso …

The post Boomerang Casino Recensioni: Il Blockbuster dell’Industria del Gioco d’Azzardo Online appeared first on Imavian.

]]>
Boomerang casino recensioni aiuteranno gli utenti poiché la sua rapida crescita, la combinazione di innovazione e affidabilità lo hanno reso la scelta preferita tra gli appassionati di giochi online. Nell’ambiente del gioco d’azzardo online, Boomerang Casino si distingue chiaramente come un vero gigante, paragonabile ai film di successo che dominano le sale cinematografiche.

Analizzando dettagliatamente le recensioni di Boomerang Casino, è possibile identificare i diversi fattori che contribuiscono alla sua reputazione stellare. Gli utenti esprimono un elevato grado di soddisfazione, evidenziando aspetti quali la diversità dell’offerta ludica, che spazia dai classici giochi da tavolo alle slot più moderne, l’alta qualità del software, garantita dalla collaborazione con i migliori fornitori del settore, e la fluidità dell’esperienza di gioco, assicurata da un’interfaccia intuitiva e da prestazioni tecniche impeccabili.

Le recensioni mettono in luce anche l’efficienza del servizio clienti di Boomerang Casino, pronto a offrire assistenza rapida e competente, così come la solidità del sistema di sicurezza adottato, che garantisce ai giocatori tranquillità e protezione in ogni momento del loro percorso di gioco. Questi elementi, insieme a promozioni attraenti e a condizioni di gioco eque, creano un ambiente di gioco che è al contempo emozionante e sicuro, riflettendo le caratteristiche tipiche di un film di grande successo che incanta il pubblico con la sua maestria e lo lascia con un senso di completo appagamento.

Confrontando il Boomerang Casino con i film di grande successo, si possono trarre paralleli interessanti: entrambi devono catturare l’attenzione del pubblico in un breve lasso di tempo, offrendo un’esperienza che sia memorabile, appagante e che spinga gli utenti a ritornare. Così come un film di successo si distingue per una trama avvincente, effetti speciali all’avanguardia, performance eccellenti e una produzione di alta qualità, Boomerang Casino si impone nel mercato per la sua eccellente gamma di giochi, l’esperienza utente superiore, l’innovazione tecnologica e il servizio clienti di prim’ordine.

In definitiva, le recensioni di Boomerang Casino dipingono un quadro di un’entità che non solo ha compreso i desideri e le esigenze dei giocatori moderni, ma li ha anche superati, stabilendo nuovi standard di eccellenza nel settore del gioco d’azzardo online. Proprio come un film che lascia il segno nella storia del cinema, Boomerang Casino si afferma come un punto di riferimento indimenticabile nel mondo del gioco online, promettendo ai suoi utenti un’avventura entusiasmante e ricca di emozioni ad ogni visita.

Trama Avvincente: La Variegata Offerta di Giochi

Come ogni film di successo che cattura l’attenzione con una trama intrigante, Boomerang Casino affascina i suoi utenti con un’ampia gamma di giochi. Dai classici giochi da tavolo come il blackjack e la roulette, alle slot moderne con grafica all’avanguardia e temi innovativi, il casinò offre un catalogo di giochi che promette di soddisfare ogni tipo di giocatore, proprio come un blockbuster che attrae spettatori di diverse fasce d’età e gusti.

Cast Stellare: Fornitori di Software di Prim’ordine

Un grande film si distingue spesso per il suo cast stellare, e allo stesso modo, Boomerang Casino brilla grazie alla collaborazione con alcuni dei migliori fornitori di software nel mondo del gioco online. Con nomi come NetEnt, Microgaming, e Pragmatic Play, il casinò garantisce un’esperienza di gioco di alta qualità, affidabile e all’avanguardia, equiparabile alle performance delle star più luminose di Hollywood.

Effetti Speciali: Tecnologia e Innovazione

Nessun blockbuster è completo senza effetti speciali mozzafiato, e Boomerang Casino non delude in questo aspetto. Con la sua piattaforma ottimizzata per mobile, grafica HD, e un’interfaccia utente intuitiva, il casinò offre un’esperienza visiva e tecnologica che tiene i giocatori incollati allo schermo, proprio come gli effetti visivi di un grande film tengono gli spettatori al limite del loro posto.

Colonna Sonora: Supporto Clienti e Sicurezza

La colonna sonora di un film contribuisce in modo significativo alla sua atmosfera ed emozionalità, e nel contesto del casinò, il supporto clienti e le misure di sicurezza giocano un ruolo equivalente. Boomerang Casino assicura che l’esperienza dei giocatori sia fluida e sicura, con un servizio clienti reattivo e protetto da sistemi di sicurezza all’avanguardia, garantendo così che la loro esperienza di gioco sia senza intoppi e completamente immersiva.

Recensioni e Critica: Il Verdetto degli Utenti

Sia nel settore cinematografico che in quello dei casinò online, le recensioni e le critiche svolgono un ruolo cruciale, fungendo da termometro della qualità e della soddisfazione del pubblico. Boomerang Casino recensioni parlano in modo eloquente dell’ampia gamma di giochi, sottolineando che c’è qualcosa per ogni tipo di giocatore, dall’esperto al neofita, garantendo un’esperienza di gioco varia.

Un punto di forza particolarmente apprezzato nelle recensioni è l’efficienza del servizio clienti di Boomerang Casino. Gli utenti sottolineano la prontezza, la professionalità e la cordialità del supporto, che si traduce in un’esperienza utente fluida e priva di stress, permettendo ai giocatori di concentrarsi pienamente sul divertimento e sul gioco. Questo aspetto è fondamentale, poiché un servizio clienti reattivo e affidabile è cruciale nel risolvere rapidamente qualsiasi questione o dubbio che possa sorgere.

La facilità di navigazione del sito è un altro aspetto lodato nelle recensioni, con un’interfaccia utente intuitiva che rende semplice e immediato l’accesso a tutti i giochi, le promozioni e le informazioni necessarie. Questo elemento migliora significativamente l’esperienza di gioco, rendendo piacevole l’esplorazione del casinò e permettendo una transizione fluida tra diversi giochi e sezioni.

Inoltre, la rapidità dei pagamenti è stata un fattore chiave nel determinare il livello di fiducia e soddisfazione degli utenti, con transazioni veloci e sicure che assicurano ai giocatori un accesso tempestivo alle loro vincite, amplificando ulteriormente la sensazione di affidabilità e sicurezza che il casinò trasmette.

Questi feedback positivi sono il riflesso dell’impegno costante di Boomerang Casino nel fornire un’esperienza di gioco eccellente, mantenendo i giocatori non solo soddisfatti ma anche continuamente coinvolti e stimolati. Allo stesso modo in cui un film di successo lascia gli spettatori con un senso di euforia e un desiderio di ulteriori esperienze simili, Boomerang Casino ha dimostrato di essere in grado di catturare e mantenere l’entusiasmo dei suoi utenti, confermandosi come una scelta di prim’ordine nel panorama del gioco online.

Conclusione

In definitiva, Boomerang Casino sta diventando un vero e proprio gigante del gioco d’azzardo online, distinguendosi come un vero e proprio blockbuster grazie alla sua capacità di integrare una serie di elementi chiave che definiscono l’eccellenza del settore. Boomerang Casino recensioni confermano una straordinaria varietà di giochi di alta qualità, dai classici ai titoli più innovativi, assicurando un’ampia selezione in grado di soddisfare sia i giocatori tradizionali che quelli alla ricerca di qualcosa di nuovo.

L’esperienza utente offerta da Boomerang Casino è altra componente che contribuisce al suo status di punto di riferimento nel mercato del gioco online. L’interfaccia intuitiva, la navigabilità fluida e la progettazione orientata all’utente facilitano un’immersione totale nel gioco, rendendo ogni sessione un’esperienza piacevole e senza intoppi. L’innovazione tecnologica è un altro pilastro fondamentale: con software all’avanguardia, grafiche mozzafiato e una piattaforma responsive, il casinò porta il gioco online a un livello superiore, proprio come i grandi film del cinema che spingono i confini della creatività e della realizzazione tecnica.

La sicurezza affidabile è un aspetto cruciale che Boomerang Casino cura con massima serietà, implementando le tecnologie di sicurezza più avanzate per proteggere i dati e le transazioni dei giocatori, assicurando un ambiente di gioco sicuro e protetto. Parallelamente, il servizio clienti di Boomerang Casino è degno di un’opera di alta reputazione: supporto disponibile, professionale e tempestivo, pronto ad assistere gli utenti per qualsiasi esigenza o per risolvere rapidamente eventuali inconvenienti, elevando l’esperienza complessiva a standard di eccellenza.

Come i film di grande successo che si inscrivono nella memoria collettiva, lasciando un’impronta duratura nel cuore degli spettatori e continuando a catturare l’attenzione del pubblico anno dopo anno, Boomerang Casino si è imposto come un punto di riferimento nel settore dei giochi online. Stabilendo nuovi standard di qualità e innovazione, promette ai suoi giocatori un’esperienza di gioco eccezionale, ricca di emozioni, avventura e, soprattutto, di divertimento indimenticabile. Le recensioni positive e l’apprezzamento degli utenti riflettono la capacità di Boomerang Casino di offrire non solo un servizio di gioco, ma una vera e propria esperienza avvincente, paragonabile alle produzioni più riuscite e memorabili del grande schermo.

The post Boomerang Casino Recensioni: Il Blockbuster dell’Industria del Gioco d’Azzardo Online appeared first on Imavian.

]]>
Polanski’s film “Rosemary’s Baby” https://www.animavi.org/polanskis-film-rosemarys-baby/ Thu, 26 Jan 2023 14:47:30 +0000 https://www.animavi.org/?p=151 Rosemary's Baby è un film iconico, rinomato per i suoi eccellenti elementi thriller che hanno reso protagonisti Mia Farrow, Roman Polanski e Robert Evans.

The post Polanski’s film “Rosemary’s Baby” appeared first on Imavian.

]]>
Rosemary’s Baby è un film iconico, rinomato per i suoi eccellenti elementi thriller che hanno reso protagonisti Mia Farrow, Roman Polanski e Robert Evans. È anche famigerato per la presunta “maledizione” che gli è stata collegata nel corso degli anni.

Il romanzo classico di Ira Levin, Rosemary’s Baby è stato pubblicato nel 1967. La storia è incredibilmente dettagliata e accurata, con ogni evento che si svolge esattamente quando avrebbe dovuto. A partire dalla data di nascita di Rosemary, il 25 giugno 1966, Levin calcolò la sequenza temporale di tutti gli eventi che seguirono a New York City e li incluse nel suo libro. La campagna presidenziale di John Lindsey, la visita di Papa Paolo VI e la messa allo Yankee Stadium hanno avuto un impatto incredibile sulla città. Di conseguenza, la cittadella romana della città non poteva che essere rinnovata. Questo blackout è stato un momento epocale che rimarrà impresso nella storia.Roman aveva un forte senso del “qui e ora” a causa del documentario che stava girando. Questo ha guidato la sua ossessione per il caso, poiché stava accadendo proprio davanti ai suoi occhi e non richiedeva speculazioni.

Durante alcuni periodi della vita di una donna, potrebbe sentirsi come se stesse portando la vita di qualcun altro, una vita che non ha una fine. Ira Levin ha scritto ampiamente su questo concetto nelle sue opere. Allo stesso modo, possiamo creare varie narrazioni basate su diversi tipi di “alieni” e usarle per giocare a diversi tipi di giochi. Ha composto lui stesso il romanzo mentre sua moglie era in attesa. Apparentemente, però, non l’ha mai consultata in merito al testo, come ha affermato in seguito.

Prima dell’uscita di Rosemary’s Baby, William Castle, un importante regista horror di Hollywood con l’aspirazione di creare qualcosa di innovativo, ha ottenuto i diritti del film ed è stato in grado di pagarli ipotecando la sua casa. Hitchcock ha colto l’occasione con i diritti di Psycho, non avendo letto il romanzo prima. Allo stesso modo, Castle ha anche giocato d’azzardo tentando di ottenere i diritti di “Rosemary’s Baby”, anche se alla fine ha abbandonato i suoi sforzi. Entrambi hanno dimostrato coraggio assumendosi dei rischi nei loro sforzi. La gente parla di nuovo della robustezza del film. Nessuno è in grado di rivelare ciò che accade in esso.

Castle inizialmente doveva dirigere lui stesso il film, ma la Paramount ha pensato che sarebbe stata una buona idea per il famoso regista di thriller europeo Roman Polanski subentrare. Credevano che l’esperienza di Polanski in quest’area avrebbe portato qualcosa di nuovo sul tavolo che Castle non poteva fornire. Castle, dopo una breve esitazione, acconsentì. Non avevo idea in anticipo. Il punto di svolta di Polanski è stato rendere il film quasi identico al libro e non tralasciare alcuna parola. Rosemary’s Baby è probabilmente l’adattamento più letterale di qualsiasi film mai realizzato nella storia. Di conseguenza, il regista del film è stato in grado di creare una storia eccezionalmente ben raccontata con assoluta precisione. Sembrava che tutto nella trama fosse stato pianificato in modo complesso come se fosse un sistema a orologeria finemente sintonizzato, qualcosa che sembra mancare nel film contemporaneo.

Polanski ha scelto di spostare l’ambientazione della storia dalla Bramford House inventata alla vita reale di Dakota, rimanendo fedele in ogni altro aspetto del romanzo di Ira Levin. La telecamera ci accompagna in un affascinante tour su Manhattan e poi scende per darci una visione ravvicinata delle torrette, dei piloni e delle sculture del Dakota. È uno spettacolo davvero mozzafiato. Sappiamo tutti che la colomba simboleggia il cristianesimo, quindi quando osserviamo una colomba che prende il volo, c’è un innegabile sentimento di pace e riverenza. Ci ricorda che la bestemmia contro lo Spirito Santo è un’offesa da non prendere alla leggera: è considerata il più grave dei peccati.

Ira Levin voleva sfidare le convenzioni tradizionali riguardanti Maria e Gesù, da cui il nome “Rosmarino”. Il titolo rappresenta sia Maria che un fiore come simboli di vita. Nel 1966, praticamente ogni radio di New York trasmetteva l’ultimo successo degli angelici Simon e Garfunkel, “Scarborough Fair: Parsley, Sage, Rosemary, and Thyme”. Una volta era il mio vero amore. Rosemary, originaria di Omaha, Nebraska e devota cattolica, ha deciso di correre il rischio a New York e lasciarsi alle spalle la sua città natale. Era disposta ad andare contro le aspettative della famiglia e le norme della società alla ricerca di qualcosa di più grande. Aderire alle tue convinzioni non ti darà le risposte quando si tratta di un attore o della vita che ha vissuto. Ira Levin e Polanski la guardavano come un fiore del Midwest, pronto a crescere e ad abbracciare una vita di conforto e cura. Questo è ciò che le è stato instillato fin dall’infanzia.

Mia Farrow aveva 22 anni quando divenne famosa come attrice e giornalista di gossip. È cresciuta come cattolica, con il nome di battesimo María de Lourdes (Maria di Lourdes), che è più forte di quello della sua eroina Rosemary. Poco prima dell’inizio delle riprese, si è sposata con Frank Sinatra. Circolavano molte notizie e la gente ne parlava molto in quel periodo. È stata presa la decisione di utilizzare lo status di celebrità di Farrow per attirare più attenzione sulla fotografia, e dopo che Polanski l’ha esaminata e si è reso conto dell’atmosfera strana e inquietante che ha creato con la sua posa, ha accettato subito.

Un angelo portò a Maria una buona notizia: “Concepirai nel tuo grembo e partorirai un figlio”. Maria era stupita: “Ma come può essere se non conosco nessun uomo?”. Tuttavia, l’angelo la rassicurò che con Dio tutto è possibile. Maria accettò il messaggio dell’angelo e dichiarò: “Ecco la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua parola”. In seguito, l’angelo la lasciò. Sfortunatamente, il Nuovo Testamento non elabora ciò che accadde dopo o quali emozioni provò Maria.

Mi è sembrato che stesse gridando con uno shock accentuato: “Questo non è un sogno! Questa è la realtà!” La sua voce rappresentava un uguale mix di terrore e gioia. Potevo sentire il tono stridulo, quasi ultraterreno di Mia Farrow echeggiare nell’aria. Il climax di Rosemary, portato in vita con l’aiuto del diavolo, ha cambiato la prospettiva tradizionale della narrazione evangelica. Questo certamente non è passato senza ripercussioni.

Il cittadino più famoso del Dakota è purtroppo una delle numerose vittime di questi casi altamente pubblicizzati. Tuttavia, questa non era la vittima iniziale. Gli incidenti dolorosi vissuti dagli ex collaboratori del film sono inspiegabilmente intrecciati con la maternità, la gravidanza e i bambini. Meno di tre anni dopo l’uscita di Rosemary’s Baby, Sharon Tate – la moglie incinta di Polanski – è stata crudelmente uccisa dai membri della famiglia Manson. Alcuni anni dopo Polanski fu coinvolto in una controversia sui pedofili che rimane rilevante ancora oggi. Mia Farrow ha quattordici figli, quattro dei quali sono suoi e gli altri dieci adottati. Non c’è bisogno di raccontare l’episodio sfavorevole e inopportuno riguardante la pluriennale unione di Woody Allen con una delle sue figlie, nonché le conseguenti accuse di molestie nei confronti di un’altra figlia.

È opinione diffusa che la famigerata maledizione di “Rosemary’s Baby” sia stata una conseguenza per i cineasti che hanno affrontato un argomento così controverso.

The post Polanski’s film “Rosemary’s Baby” appeared first on Imavian.

]]>
Il film Matrix di Larry e Andy Wachowski https://www.animavi.org/il-film-matrix-di-larry-e-andy-wachowski/ Thu, 26 Jan 2023 14:42:42 +0000 https://www.animavi.org/?p=147 Larry e Andy Wachowski sono da sempre affascinati dal cinema. Da bambini, la loro immaginazione è stata stimolata da ciò che hanno visto sullo schermo.

The post Il film Matrix di Larry e Andy Wachowski appeared first on Imavian.

]]>
Larry e Andy Wachowski sono stati affascinati dai film per tutta la vita. Da bambini, la loro immaginazione veniva accesa da ciò che vedevano sullo schermo e questo si accendeva ulteriormente quando giocavano a Dungeons Dragons e producevano opere d’arte sotto forma di fumetti. All’inizio degli anni ’90 si sono trasferiti da Chicago a New York City, dopodiché si sono assicurati un impiego presso la Marvel Publishing.

Prima di The Matrix, i fratelli Wachowski avevano già fatto la storia con la loro sceneggiatura del 1994 dell’avvincente thriller “Hitlers”. Il produttore dello studio Warner Bros. ne è rimasto molto colpito e questo successo ha posto le basi per il loro capolavoro: The Matrix.Lorenzo DiBonaventura ha colto al volo l’opportunità quando i Wachowski gli hanno presentato il loro concept, incluso un riassunto di The Matrix. Di Bonaventura e Joel Silver hanno inizialmente sottovalutato le potenzialità del progetto dei fratelli. Non sapevano che alla fine sarebbe diventato un enorme successo, cambiando il volto della cultura pop.

Prima del 1999, tutti pensavano che il più grande evento cinematografico dell’anno sarebbe stato Star Wars Episodio 1. Tuttavia, The Matrix si è rivelato un successo inaspettato, superando il film di Lucas in popolarità. Sia la critica che il pubblico sono rimasti affascinati dal film, che ha incassato più di 450 milioni di dollari ai botteghini mondiali.

The Matrix ha avuto un impatto innegabilmente significativo sul mondo del cinema. Il film Wachowski ha rilasciato un nuovo livello di intrattenimento e azione accattivante che ha rivoluzionato il settore.The Matrix era noto per le sue rivoluzionarie tecniche cinematografiche tra cui il rallentatore, il volo attorno a oggetti fissi e intense scene di battaglia. Da allora questo popolare stile di ripresa è stato imitato da molti registi.

The Matrix ha riscosso un enorme successo e questo ha scatenato una controversia con alcuni geni autoproclamati e non riconosciuti che affermavano che i fratelli Wachowski avevano rubato la loro idea e fatto fortuna.

È passato un po’ di tempo da quando i Wachowski hanno avuto le loro ispirazioni creative, ma puoi ancora capire da dove le hanno prese. Non puoi essere un creatore di successo senza comprendere e interagire con la cultura, le idee e i concetti della tua società. Non è sufficiente replicare solo il contenuto di opere di successo; devi avere un capolavoro originale che si distingue a sé stante. Per creare qualcosa di veramente unico, è essenziale avere una vera passione per il materiale e usarlo come base. Questo è ciò che hanno fatto i Wachowski quando hanno creato qualcosa di nuovo da concetti esistenti – ed è per questo che il loro lavoro è stato immortalato nella storia del cinema.

Dopo l’enorme successo di The Matrix, la visione di una trilogia dei Wachowski è stata finalmente realizzata dallo studio. Di conseguenza, quattro anni dopo la sua uscita The Matrix Reloaded e The Matrix Revolutions sono stati portati ai fan. Dal punto di vista finanziario, è stato un successo: 1,2 miliardi di profitti totali a fronte di 300 milioni di investimenti. Tuttavia, dal punto di vista creativo, i sequel sono scesi molto al di sotto del primo film di Matrix in termini di cinematografia e valore artistico.

Lo svantaggio dei sequel è che non espandono il concetto originale. Il climax della puntata originale ha dato agli spettatori un’idea del notevole cambiamento che sarà portato dal Prescelto, ma questo non si realizza mai. Sfortunatamente, non è cambiato molto nei sequel. Nonostante il potere e la capacità di volare di Neo, le sue battaglie con gli agenti si basano ancora sul combattimento corpo a corpo. Le persone rimangono ancora scettiche su di lui e sulla sua missione di salvatore. Con la chiusura della sezione iniziale, aveva acquisito la capacità di demolire le applicazioni e riconfigurare Matrix attraverso i suoi pensieri, sebbene questo suo potere fosse stato quasi dimenticato dagli architetti.

La scelta di girare i sequel contemporaneamente, seguita da un intervallo di sei mesi per il loro rilascio, si è rivelata una decisione sbagliata. Di conseguenza, “Reloaded” è diventato solo una transizione tra la prima e la terza parte invece di essere un film indipendente. I principali eventi dei film precedenti – come la lotta per Zion e l’invasione del mondo reale da parte di Smith – sono stati tutti trasferiti in The Matrix: Revolutions, che ha avuto un effetto negativo e rallentato sulla progressione della trama di entrambi i sequel.

Sì, le dimensioni e la portata degli eventi sono cresciute in modo significativo e gli effetti speciali sono più impressionanti. Tuttavia, quella sensazione unica di originalità non c’è più. Negli anni tra Matrix e il suo sequel, Hollywood ha preso in prestito pesantemente dal lavoro dei Wachowski. L’iconico salto di apertura di Trinity è stato replicato e parodiato ripetutamente in vari film e programmi TV. Sfortunatamente, i creatori non sono riusciti a trovare qualcosa di diverso per il riavvio oltre a iniziare con un inizio simile all’originale. A peggiorare le cose, hanno usato ripetutamente i cliché della prima versione invece di inventare qualcosa di fresco e innovativo per gli spettatori.

A peggiorare le cose, l’ultima puntata dei film “Matrix” ha perso il senso del brivido e del rischio. Nel film iniziale, ogni combattimento contava, con i nostri eroi sempre in situazioni di vita o di morte. Sfortunatamente, questo manca nei sequel, specialmente in “The Matrix Reloaded”. Ad esempio, la scaramuccia di Neo con gli agenti ha poco significato per la trama rispetto agli elettrizzanti inseguimenti del primo “Matrix”. Il duello di un centinaio di Smith può essere impressionante in termini di effetti speciali, ma semplicemente non può essere paragonato alla potenza di una scena avvincente sul tetto. Il tentativo di Neo di spingere i suoi limiti è un momento incredibilmente intenso ed emotivamente carico, che nessuna quantità di grafica generata al computer potrebbe mai eguagliare.

Nonostante il clamore che circonda “Reloaded” e “Revolution”, non sono stati all’altezza delle aspettative. Questo potrebbe essere stato il risultato di grandi aspettative, ma non dovrebbe togliere nulla al loro impatto. I fan potrebbero essersi aspettati nuove intuizioni e rivelazioni dai sequel di The Matrix, ma hanno trascurato il fatto che si tratta solo di un classico blockbuster. Ha alcuni momenti eccellenti, ma non sbagliare nel pensare che ti insegnerà qualcosa di serio. Non puoi ottenere intuizioni filosofiche dai film di Hollywood. I fan del lavoro dei Wachowski dovrebbero ascoltare il loro suggerimento e leggere quei libri che li hanno ispirati. In questo modo, possono apprezzare meglio non solo il materiale originale, ma anche il suo adattamento allo schermo.

The Matrix si distingue dal resto dei film VR per la sua incredibile sceneggiatura scritta dai Wachowski. Era coinvolgente con una trama che attirava e affascinava gli spettatori. Lo sviluppo della trama ha tenuto gli spettatori all’erta e ha consentito un’esperienza cinematografica complessivamente eccezionale. Neo ed io stavamo cercando una soluzione al puzzle di Matrix. Il finale pieno di suspense è stato realizzato alla perfezione; ha lasciato un’opzione per i sequel ma ha dato agli spettatori una chiusura sufficiente nel caso in cui non ce ne fossero.

The Matrix è stato un successo immediato grazie ai suoi impressionanti effetti visivi, emozionanti scene d’azione e attenzione ai dettagli. Ha fornito agli spettatori qualcosa che non era mai stato visto prima, il che l’ha resa un’esperienza memorabile per tutti. The Matrix è stato davvero un capolavoro a modo suo. Ero innamorato del modo in cui veniva presentato e volevo imitare i suoi protagonisti attraverso il loro modo di vestire e di parlare.

Una perfetta combinazione di diversi elementi si sono uniti per formare un film eccezionale: The Matrix. Ciò è stato ufficialmente riconosciuto quando il film è stato inserito nella Library of the American Congress nel 2012, assicurandosi il suo posto come tesoro nazionale.

The post Il film Matrix di Larry e Andy Wachowski appeared first on Imavian.

]]>
La dolce vita Federico Fellini https://www.animavi.org/la-dolce-vita-federico-fellini/ Thu, 26 Jan 2023 14:35:35 +0000 https://www.animavi.org/?p=140 Il classico film in bianco e nero di Federico Fellini, La Dolce Vita, è stato presentato per la prima volta nel 1960 con Marcello Mastroianni nel ruolo principale. Da allora ha continuato ad affascinare il pubblico.

The post La dolce vita Federico Fellini appeared first on Imavian.

]]>
Il classico film in bianco e nero di Federico Fellini, La Dolce Vita, è stato presentato per la prima volta nel 1960 con Marcello Mastroianni nel ruolo principale. Da allora ha continuato ad affascinare il pubblico.

Federico Fellini ha detto che il titolo del suo film non è stato inteso come previsto, con un approccio ironico invece del significato inteso. Spesso mi trovo in un pasticcio in cui vengo preso alla lettera quando sono sarcastico o ironico. Questo mi lascia perplesso, poiché il solito problema è esattamente l’opposto. Le mie parole fraintese possono perseguitarmi e creare una situazione inquietante con i cosiddetti “miei” aforismi che non dovevano essere pronunciati in primo luogo.

Il viaggio alla scoperta di sé di Marcello Rubini è rappresentato nell’acclamato film La dolce vita. Narra il suo viaggio nel tentativo di dare un senso alla vita e all’amore, affrontando la disillusione. Attraverso di esso, il pubblico può entrare in empatia con il calvario che attraversa e contemplare il significato della propria vita. Nel 1959, l’iconico regista italiano Federico Fellini ha scattato una famosa fotografia in Via Veneto a Roma con un personaggio giornalista. Le sue storie ruotavano attorno alla decadenza morale di protagonisti come aristocratici in declino, star del cinema in declino, playboy che invecchiano e prostitute. Alla fine del film, Rubini smette di essere uno spettatore e prende parte all’azione.

L’immagine ampiamente riconosciuta che ha ispirato la parola “paparazzi” proveniva dalla storia di Rubini. Quando Fellini ha cercato un nome per l’intelligente dentice biondo che lo seguiva per ottenere pettegolezzi sensazionali sulle celebrità, ha optato per Paparazzo, una figura in un’opera italiana. Il nuovo titolo concesso al protagonista, insieme alle sue azioni, ha segnato la genesi di un nuovo approccio nel tenere d’occhio le celebrità, simile alla tradizionale dinamica cacciatore-preda stabilita all’inizio degli anni ’60. Non ci volle molto perché i giornalisti alla ricerca di celebrità e persone facoltose venissero definiti ”reporter di limousine”.

Ambientato a Roma negli anni ’50, Roubini narra alcune delle storie più accattivanti che vanno dai viaggi delle star del cinema alle visioni dei fanatici e agli aristocratici decadenti che vengono criticati. Emma lo adora teneramente e desidera convolare a nozze con lui, facendo di lei la sua compagna di vita. Durante la sua ricerca di scopo e significato, incontra alcuni personaggi interessanti come Anouk Aime – un’attraente e benestante compagna di classe – e Anita Ekberg che interpreta il ruolo di un’attrice americana. Questa bellezza sessuale è allo stesso tempo elettrizzante ma semplice alla perfezione. Alla fine, Rubini e un’affascinante ragazza del villaggio si trovano di nuovo faccia a faccia; tuttavia, la loro riunione è perseguitata dall’abisso del suo cinismo e della sua innocenza. I due sono divisi da molto più della semplice acqua del ristorante sul mare dove lavora.

Il capolavoro di Federico Fellini si tuffa sempre nelle profondità della devozione spirituale. Apre il film con impressionanti inquadrature di elicotteri che sospendono una colossale figura di plastica di Gesù per poi rappresentare l’onesto inganno di due bambini di aver incontrato la Vergine Maria. Roubini è stato raggiunto da diversi altri giornalisti e insieme sono stati inghiottiti da un mare di telecamere e curiosi. I bambini hanno indicato direzioni diverse e due uomini disabili, uno zoppo e un cieco, hanno seguito i bambini insieme al nonno finché non sono diventati troppo stanchi per andare oltre al tramonto.

Molti degli episodi della storia di Rubini con suo padre sono stati agrodolci. Il film di Fellini ha anche mostrato come gli intellettuali si riunissero alla festa di Steiner, inclusi artisti, poeti e filosofi. Anche con una famiglia amorevole, ricchezza, successi e coetanei talentuosi, Steiner è ancora insoddisfatto e apatico come Rubini. Non riesce a decifrare il motivo della sua infelicità, ma lo sente acutamente. Alla fine Rubini torna a casa di Steiner solo per scoprire che Steiner aveva sparato ai suoi stessi figli e si era tolto la vita. La vista di un evento così devastante, l’incapacità di trovare la perfezione nell’amore, fa consumare Rubini dalla disperazione.

Negli Stati Uniti, il film ha avuto un enorme impatto nel trasformare sia il lungometraggio che il sistema di classificazione della Society of Virtuous Catholic. Ha evidenziato l’importanza della sicurezza nella visione del cinema.

Durante gli anni ’60, Murray Shumach accusò l’American Feature Film Association di produrre film a basso budget con solo scene di nudo. Queste accuse hanno suscitato critiche e preoccupazioni diffuse. Il boom della produzione di film erotici, combinato con l’aumento dei cinema che li proiettano, ha portato a un afflusso di censura contro i film erotici.

I produttori di Hollywood non sono riusciti a riconoscere questi film come opere d’arte, ma piuttosto li hanno visti esclusivamente come un’opportunità per mostrare più pelle e sessualità femminile di quanto la censura avrebbe consentito. Quando il dipinto “Sweet Life” è stato rilasciato, ha suscitato un grande dibattito. Un editorialista della rivista Box Office commentò il 24 aprile 1961 che aveva causato un putiferio:

Non importa quello che qualcuno ha da dire su La Dolce Vita, è innegabilmente un’opera d’arte con eccellenza tecnica e visione artistica. La sua attenzione ai dettagli e la rappresentazione accurata della realtà è particolarmente evidente. È innegabile che questa immagine presenti un’atmosfera contraddittoria che porterà a opinioni molto diverse tra il pubblico. Il film del 1962 “La dolce vita” di Fellini è famoso per la sua cruda rappresentazione della degenerazione della morale e della raffinatezza. Mostra astutamente un aristocratico, una prostituta, un omosessuale, un intellettuale e una ninfomane in modo satirico, dimostrando come appare la vita nei tempi moderni. Anche se il film è stato girato a Roma, incidenti del genere si verificano in qualsiasi grande città metropolitana. Pertanto, questo film è altamente riconoscibile e mostra un riflesso della realtà.

Gli Stati Uniti hanno avuto difficoltà a decidere come trattare il film controverso, accontentandosi infine di un’etichetta “solo per un pubblico maturo”. L’Italia ha opinioni forti riguardo al film, che è stato sia condannato che elogiato dalla chiesa. Mentre alcuni sacerdoti hanno vietato alla loro congregazione di vedere il dipinto, altri ne hanno invece evidenziato il messaggio spirituale, che ha evidenziato l’inadeguatezza delle credenze di molte persone derivanti da qualcosa di diverso dalla fede genuina. I critici negli Stati Uniti sono stati divisi quando si tratta di recensire questo film, tuttavia molti ne hanno elogiato gli aspetti divertenti. Box Office Magazine ha sottolineato che “il film si è rivelato estremamente popolare tra gli spettatori adulti e giovani”.

In un’intervista del 1963, Elwood L. Gebhart, l’assistente senior della Maryland Feature Film Censorship Commission, ha chiesto una censura più rigorosa quando si trattava di film stranieri come La Dolce Vita a causa della sua preoccupazione per il loro contenuto. Di conseguenza, la Commissione statale del Maryland ha avuto difficoltà a trovare un articolo legislativo che consentisse loro di vietare “Dolce Vita” a causa del suo contenuto discutibile, nonostante i loro migliori sforzi.

Dopo la proiezione de “La dolce vita”, la commissione ha incontrato alcune lamentele da parte dei consigli comunali, mentre alcuni hanno scritto lettere di sostegno. Tuttavia, non sono stati avviati divieti a seguito di ciò.La Chicago Censorship Commission ha espresso sentimenti contrastanti nei confronti del film in questione.

The post La dolce vita Federico Fellini appeared first on Imavian.

]]>
“Tokyo novel” Yasujiro Ozu https://www.animavi.org/tokyo-novel-yasujiro-ozu/ Thu, 26 Jan 2023 14:29:28 +0000 https://www.animavi.org/?p=134 Yasujiro Ozu è stato molto venerato come regista nazionale, tanto che nessuno dei suoi film è mai stato proiettato in nessun festival internazionale fino alla sua morte.

The post “Tokyo novel” Yasujiro Ozu appeared first on Imavian.

]]>
Yasujiro Ozu è stato molto venerato come regista nazionale, tanto che nessuno dei suoi film è mai stato proiettato in nessun festival internazionale fino alla sua morte. Si credeva che rappresentanti di spicco della cultura e dello spirito del Giappone come Kurosawa, Mizoguchi e Ichikawa avessero modificato l’estetica, la cultura e la visione del mondo della loro nazione in modo che avesse senso per gli spettatori stranieri. Pertanto, questi luminari erano in un certo senso registi “da esportazione” all’interno del proprio paese. I film di Ozu non erano facilmente accessibili al pubblico internazionale fino a poco tempo fa, poiché è stato etichettato come un regista esoterico. Tuttavia, con il crescente interesse per il suo lavoro, molti dei suoi film sono ora disponibili al di fuori del Giappone.

Nel 1927, Yasujiro Ozu diresse il suo film d’esordio, Sword of Repentance. Questo è stato l’inizio di quello che molte persone ora considerano come un film continuo che ha abbracciato tutta la sua vita: un’opera magistrale che utilizza gli stessi motivi narrativi.Yasujiro Ozu è noto per la sua profonda esplorazione della famiglia giapponese. Si è concentrato principalmente sull’interazione tra genitori, figli e tradizioni che alla fine diminuiscono nel tempo. La sua intera filmografia offre uno studio completo di queste relazioni.

Ozu ha proclamato in Tokyo Tale di aver rappresentato la diminuzione del sistema familiare giapponese a causa della crescita di genitori e figli. Lo ha anche etichettato come uno dei suoi film più sentiti. “Tokyo Tale” è una grande dimostrazione di un approccio registico sofisticato. Questo film insieme ad altri film del dopoguerra serve come promemoria per comprendere il valore della vita familiare pacifica.

Il cinema giapponese tocca spesso temi familiari, patriottici e militari nelle sue trame. Tuttavia, i film di Yasujiro Ozu sono piuttosto speciali tra gli altri per la loro narrazione unica. A differenza di Mikio Naruse e delle sue critiche alla famiglia come istituzione, questo testo non li condanna. Allo stesso modo, inoltre, non segue le orme di Keisuke Kinoshita e celebra il concetto come in alcuni dei suoi lavori successivi. Ozu è stato meticoloso nelle sue riprese, cronometrando la durata di ogni fotogramma con un cronometro, in netto contrasto con lo stile narrativo espansivo di Kurosawa. I film di Yasujiro Ozu evidenziano la famiglia come il suo universo e ne mostrano il graduale disfacimento.

Tokyo Tale è la parte conclusiva della trilogia di Noriko, che in precedenza comprendeva la tarda primavera del 1949 e l’inizio dell’estate del 1951. Questo film narra la storia di un’anziana coppia della provincia di Onomichi.Visitare i loro figli a Tokyo è stata la ragione principale per cui hanno visitato la città: il loro figlio era diventato medico, mentre la loro figlia aveva aperto il suo salone di bellezza. Sfortunatamente, molti bambini si ritrovano più preoccupati per i problemi della loro vita che per legare e passare del tempo con i loro genitori. Molti ragazzi optano per i pass per il fine settimana negli ostelli della gioventù come fuga. Comprensibilmente, i genitori si preoccupano e vengono in città per stare insieme come una famiglia e poi tornare di nuovo a casa. Alla vigilia del suo viaggio, la madre fa visita a Noriko, la vedova del figlio morto caduto in battaglia. Scopre che Noriko è più vicina ai genitori del suo defunto figlio che ai suoi stessi figli.

Ozu aveva un apprezzamento speciale per Tokyo Story, anche se ne parlava raramente. Questo film è basato su un’ambientazione regionale ma trascende per rappresentare qualsiasi nazione. Attraverso la rappresentazione delle relazioni genitore-figlio, Ozu tocca la questione del declino del Giappone. La cultura americana è stata pesantemente modellata da culture straniere, come evidenziato da rari segni di questa influenza negli stili di vita tradizionali. Minoru (Zen Murase), il figlio maggiore dei personaggi principali, sta imparando l’inglese e nella stanza di Noriko si possono vedere oggetti come un detersivo per bucato Rinso e un poster dell’azienda di pneumatici Brigdestone. Questi prodotti si aggiungono all’atmosfera dell’ambientazione del film.

Nel film, osserviamo il netto contrasto tra un ambiente urbano e uno rurale. Possiamo comprendere l’atmosfera distinta di ogni luogo con questo approccio. Ad esempio, Kenji Mizoguchi lo ha usato nel suo film, Tales of the Foggy Moon After the Rain (1953). Mizoguchi ha esplorato temi storici e racconti popolari nel suo lavoro, mentre Ozu ha adottato un approccio diverso. In “Tokyo Tale”, ha creato un contrasto tra la frenetica vita cittadina e le scene rurali più rilassate, evidenziando il progresso della tecnologia nella società moderna. Tra tutti i ricordi, ci viene in mente l’impatto che la guerra ha avuto sulle persone. Le conversazioni tra vecchi amici, dove ricordano i loro figli morti in battaglia, riportano a casa la tristezza dei padri che hanno perso i loro figli a causa di questo conflitto. Questi toccanti dettagli storici servono come riflessione sui tempi passati. La storia di “Tokyo Tale” è radicata nel passato e segue la ricerca dell’affetto di un genitore che alla fine rimane sfuggente. Usando personaggi reali e viventi invece dell’allegoria, una semplicità senza pretese permea tutto. I protagonisti del lavoro di Ozu si trovano in una serie di luoghi diversi. I bambini sono spesso in ansia per ciò che accade nel mondo reale che li circonda. Il regista evidenzia i difetti umani in modo umoristico senza aggiungere antagonisti al film. Descrive anche la realtà dal punto di vista di un bambino, rendendola più genuina e riconoscibile.

Nel film è evidente un contrasto tra lo stile genitoriale dei genitori moderati e quello dei figli con i piedi per terra. Questo crea una dinamica speciale che esprime le emozioni di ogni personaggio, dove il messaggio di fondo di Ozu è quello della semplicità e dell’altruismo. Sono i tratti fondamentali della personalità di un individuo che contano davvero. The Tokyo Tale ci ha mostrato quanto sia significativo essere altruisti e umili, riflettendo queste qualità con sincerità. Chieko Higashiyama, madre del gruppo che alloggia nella casa di campagna, ha commentato con un sorriso: “C’è un’atmosfera piuttosto vivace”. Nonostante l’energia in casa, lei e la sua famiglia aspettano pazientemente che i loro piccoli ospiti finiscano e vadano a letto. Chishu Ryu fa un debole sorriso mentre risponde: “Sì, certo”. La vita viene spogliata dei suoi elementi banali e caricata con le realtà più dure della vita in questo modo.

Per più di trent’anni, Yasujiro Ozu è stato uno dei cineasti più acclamati del Giappone. I suoi film sono noti per la loro bellezza significativa e i movimenti precisi. Nessuna classifica mondiale dei migliori cineasti è completa senza menzionare Ozu e il suo classico “Tokyo Tale”. Cineasti famosi come Steve McQueen, Abbas Kiarostami, Jim Jarmusch, Bela Tarr, Woody Allen, Mike Leigh e Wim Wenders sono stati tutti ispirati dal lavoro del famoso regista Yasujiro Ozu. Costituiscono solo una piccola parte di questo lungo elenco.

Tokyo Tale di Yasujiro Ozu è un film che affronta il complesso argomento dell’eventuale separazione tra genitori e figli. Attraverso le sue tecniche di regia, Ozu è in grado di far emergere molto di più dei soli temi nazionali in questa storia. Pur appartenendo alla tradizione giapponese, questo quadro aveva uno spirito multiculturale capace di toccare il cuore di ogni persona che lo guardava. Il film include la frase “Sii un bravo figlio finché i tuoi genitori sono vivi” ripetuta due volte (la formulazione può variare a seconda della traduzione utilizzata). Alla fine del film, viene rivelato che queste persone si considerano semplicemente una famiglia per formalità. Con le responsabilità dei genitori che non hanno mai fatto parte dell’equazione, i bambini ora sono preoccupati per l’eredità e la tempistica del loro ritorno al lavoro. Dato che il tempo è essenziale, devono prendere un treno il prima possibile. Nell’opera di Ozu viene lentamente rappresentato lo scioglimento dei legami familiari. I bambini si allontanano sempre di più dai loro genitori e ognuno ne risente in modo diverso.

Utilizzando ardue tecniche artistiche, il regista è in grado di rappresentare immagini vivide su pellicola. Gran parte dell’inquadratura è lasciata vuota, aggiungendo all’edificio l’anticipazione di quando arriverà il protagonista. Le conversazioni che si concludono con uno sguardo persistente di uno dei partecipanti creano una sensazione di lavoro incompiuto e la continuazione della vita. Questo tipo di scena di dialogo fluida offre al pubblico qualcosa su cui meditare e riflettere.

The post “Tokyo novel” Yasujiro Ozu appeared first on Imavian.

]]>
“La vita meravigliosa” di Frank Capra https://www.animavi.org/la-vita-meravigliosa/ Tue, 29 Mar 2022 13:41:00 +0000 https://www.animavi.org/?p=42 Uno dei più grandi attori della storia del cinema, James Stewart ha creato una serie di personaggi memorabili sullo schermo.

The post “La vita meravigliosa” di Frank Capra appeared first on Imavian.

]]>
Uno dei più grandi attori della storia del cinema, James Stewart ha creato una serie di personaggi memorabili sullo schermo. La critica lo rispetta per l’idealista sfavorito in Mr Smith va a Washington e per l’affascinante imbranato in Harvey, mentre il pubblico lo ama per l’ingenuo romantico George Bailey in Questa vita meravigliosa di Frank Capra.

Il film dell’autore L’orizzonte perduto è un adattamento del romanzo di Philip Van Doren Stern Il dono più grande, che raccontava di un abitante di Bedford che, a causa dei suoi numerosi problemi, decide di suicidarsi, ma all’ultimo momento vede un angelo custode che gli salva la vita. L’essere divino rivela poi cosa sarebbe successo alla famiglia e agli amici di George Bailey se non fosse nato.

Il film ha ampliato notevolmente la storia originale e le ha dato nuovi significati. Ma come mai la storia perfettamente ordinaria di un pio cittadino, di un figlio e fratello esemplare e di un padre di famiglia esemplare si è trasformata in una produzione cautelativa e multivariata sul prezzo della felicità?

In primo luogo, la base principale dell’opera di Capra è il mito del sogno americano. Gli Stati Uniti sono un Paese di immigrati che hanno attraversato l’Atlantico in cerca di una vita migliore e di pari opportunità. Il diritto alla felicità personale, alla libertà di impresa, di pensiero e di creatività, con il suo simbolo duraturo nella forma della Statua della Libertà, è sempre stato venerato nella patria di Walt Whitman e Abraham Lincoln.

“This Wonderful Life” celebra i valori spirituali e materiali del popolo degli Stati Uniti. Presentando le relazioni tra i personaggi sotto forma di un’affascinante utopia sociale, i creatori introducono nella narrazione l’angelo custode del protagonista (un divertente Henry Travers) e cambiano il tono melodrammatico della storia in uno di commedia e tragedia. Contrapponendo la bella favola a una dura realtà, la storia viene semplificata e le convenzioni e i presupposti vengono elevati ad assoluti.

I personaggi di contorno – i numerosi amici e conoscenti del signor Bailey – si rivelano burattini nelle mani di burattinai, e gli inaspettati colpi di scena sembrano veri e propri pianoforti nella boscaglia. Ma ciò che sarebbe sembrato fuori luogo in un film dalla trama prosaica sulla complessità dei rapporti familiari, appare giustificato in una tela in cui un’audace fantasia interferisce con il consueto corso della vita. Ecco perché la magia che scende sulla Terra nell’ultimo terzo del film non è un dettaglio artificiale inserito nella trama, ma una parte a tutti gli effetti della storia del personaggio di James Stewart.

In secondo luogo, Capra, nato in Sicilia ed emigrato negli Stati Uniti all’età di sei anni, ha sviluppato non solo la narrazione, ma anche la componente ideologica della storia in This Wonderful Life. L’introduzione del Codice Hayes nel 1930, che stabiliva una serie di divieti di natura morale nel cinema, contribuì a questo approccio del regista.

I motivi religiosi – il Dio onniveggente che si prende cura dei suoi figli umani – si mescolano nella produzione con i temi della famiglia, dell’amore e della disuguaglianza sociale, e la storia stessa assume i tratti di una commedia eccentrica – effetto della precedente esperienza del regista. Il regista, che aveva lavorato con Mack Sennett all’inizio degli anni ’20 e che aveva reso Harry Langdon un comico amato a livello nazionale, ha iniettato la produzione di umorismo – sobrio e comprensibile.

Ma l’opera di Frank Capra è così fortemente ricordata dai suoi contemporanei e dalle successive generazioni di spettatori non solo perché seguiva le regole della Hollywood classica. Sorprendentemente, La vita meravigliosa ignorava alcuni dei principi della cinematografia dell’epoca. Il dramma del sognatore George Bailey, che sembra avere tutto da sognare – la bella moglie Mary (Donna Reed), quattro figli, un’attività in proprio e una casa privata – inizia quando nella sua testa cominciano a comparire dei dubbi.

La totale discrepanza tra l’ideale speculativo e la realtà fiabesca porta a una scoperta sorprendente ma semplice: la felicità non è qualcosa che si dipinge nella fantasia, ma qualcosa che si vede ogni giorno. È la capacità di gioire dell’alba e del tramonto senza passare alla nostalgia, alla disperazione, alla rabbia e all’apatia.

The post “La vita meravigliosa” di Frank Capra appeared first on Imavian.

]]>
“Il mago di Oz” di Victor Fleming https://www.animavi.org/il-mago-di-oz/ Sun, 06 Mar 2022 13:25:00 +0000 https://www.animavi.org/?p=36 Può un film travagliato diventare uno dei film più importanti del ventesimo secolo ed essere inserito per decenni in ogni sorta di lista dei migliori film della storia?

The post “Il mago di Oz” di Victor Fleming appeared first on Imavian.

]]>
Può un film travagliato diventare uno dei film più importanti del ventesimo secolo ed essere inserito per decenni in ogni sorta di lista dei migliori film della storia? A quanto pare, questa possibilità esiste.

Basato sul romanzo di Lyme Frank Baum, “Il fantastico mago di Oz”, il film musicale fiabesco fu un’esperienza snervante per i produttori Arthur Freed (“Incontriamoci a St Louis”, “Cantando sotto la pioggia”) e Mervyn LeRoy (“Bad Blood”, “Gypsy”). La sceneggiatura è stata riscritta più volte. Indipendentemente l’uno dall’altro sull’adattamento del testo dello scrittore sono riusciti a lavorare Herman Mankiewicz (“Questo mondo meraviglioso”, “Citizen Kane”), il poeta Ogden Nash, Noel Langley (“Marie Antoinette”, “Christmas Hymn”) e molti altri. Nell’elenco ufficiale degli sceneggiatori compaiono in totale diciannove nomi.

Inoltre, durante il processo di produzione, lo studio Metro-Goldwyn-Mayer, per vari motivi, cambiò cinque registi. Ha suscitato grandi interrogativi e getti. Trovare gli attori adatti non è stato facile. Gail Sondergaard (serie “Anthony the Loser”, “Tense of Mind”) ha rifiutato il ruolo della Strega Malvagia dell’Ovest, perché nel corso della modifica della sceneggiatura “l’immagine dell’antagonista è cambiata da una furba civetta a una brutta megera”. У. K. Fields (“My Chick”) è stato scritturato per il ruolo del Mago dopo che Ed Wynn (“Il diario di Anna Frank”) ha abbandonato il progetto, ma anche lui ha perso il posto a favore di Frank Morgan.

Nonostante tutti questi problemi, Il mago di Oz divenne alla fine uno dei film più citati del cinema americano.

Tuttavia, non è stato accolto subito dopo la sua uscita. La fama arrivò un decennio dopo. La gente aveva bisogno di una storia da raccontare dopo la Seconda Guerra Mondiale. La storia di una bambina carina e di un cane di nome Toto era un’accoppiata perfetta.

Fino al 2005 il film è stato trasmesso annualmente in televisione negli Stati Uniti. Molte celebrità hanno professato il loro amore per l’opera e le hanno dedicato il loro lavoro. David Lynch, ad esempio, è noto come uno dei fan più accaniti del film (il suo Wild at Heart è un completo omaggio al Mago di Oz), Elton John ha intitolato uno dei suoi album di maggior successo Goodbye Yellow Brick Road con il nome della famosa strada di mattoni gialli del film e il concept record dei Pink Floyd The Dark Side of the Moon è una parafrasi della produzione del 1939.

La trama del film segue quella del libro. Incontriamo una giovane ragazza del Kansas, Dorothy (Judy Garland). È amichevole, curiosa e sogna di visitare “qualche posto oltre l’arcobaleno”. Quando un tornado colpisce la fattoria della sua famiglia, la ragazza perde conoscenza. Si riprende nella fiabesca terra di Oz, dove in compagnia dello Spaventapasseri, dell’Uomo di Latta e del Leone Codardo si mette alla ricerca del misterioso Mago per sconfiggere la Strega Cattiva dell’Ovest e tornare a casa. A loro volta, lo Spaventapasseri vuole il cervello del Mago, l’Uomo di latta il suo cuore e il Leone codardo desidera il coraggio.

Il colorato mondo di Oz è stato creato utilizzando una tecnologia nuova per l’epoca e impiegando i migliori artigiani. Per il film è stato inventato un trucco speciale in gommapiuma. Per “creare” il tornado, la scena per la quale furono spesi circa ventimila dollari (il budget totale del “Mago di Oz” era di 2,8 milioni di dollari, il che all’epoca rendeva il film il più costoso della storia), si utilizzò del tessuto di mussola – che risultò catturare sullo schermo un’immagine più credibile del vortice atmosferico.
Il film era ancora lontano dalla moda dell’azione su larga scala, poiché veniva girato in loco.

Per la realizzazione delle scenografie sono stati impiegati trecento giorni e per la realizzazione dei costumi sono stati invitati famosi scenografi: Adrian e Cedric Gibbons (“Shop Around the Corner”, “Giulio Cesare”). Per realizzare l’immagine a colori è stata utilizzata la tecnologia Technicolor. A tal fine, ogni scena è stata girata su tre pellicole contemporaneamente. Il processo è stato molto lungo e complicato.

Ma la tecnologia avanzata della fine degli anni Trenta sarebbe stata inutile senza scrittori forti.

Si ritiene che Victor Fleming, il regista la cui brillante carriera è iniziata all’epoca del cinema muto, abbia dato il maggior contributo al successo del film tra i sei registi. L’autore di “Via col vento” riuscì persino a lavorare con il famoso David Wark Griffith – uno dei pionieri di Hollywood, “il padre del cinema”. Per “Il mago di Oz” Fleming si è presentato con una solida esperienza alle spalle. Per molti versi, è stata la sua somma di conoscenze e competenze ad approvare il film sulle avventure di Dorothy come il miglior adattamento del libro di Baum.

Tuttavia, non bisogna sottovalutare i meriti di altri direttori. Ad esempio, il famoso King Vidor girò episodi in bianco e nero del film che, con l’aiuto del viraggio al marrone, mostravano il contrasto tra il mondo grigio e monotono del Kansas e una terra di meraviglia e fantasia.

“Il Mago di Oz rientra nella categoria dei film che possono piacere sia ai bambini che agli adulti.

The post “Il mago di Oz” di Victor Fleming appeared first on Imavian.

]]>
Psycho di Alfred Hitchcock https://www.animavi.org/psycho-di-alfred-hitchcock/ Fri, 17 Apr 2020 12:53:00 +0000 https://www.animavi.org/?p=23 Ecco il thriller più famoso di Alfred Hitchcock. Un film che viene acclamato dalla critica come il "punto di riferimento" del genere

The post Psycho di Alfred Hitchcock appeared first on Imavian.

]]>
Ecco il thriller più famoso di Alfred Hitchcock. Un film che viene acclamato dalla critica come il “punto di riferimento” del genere, che viene studiato nelle scuole di cinema, che è diventato quasi sinonimo del termine suspence.

Ma scusate, è stato fatto 45 anni fa! È in bianco e nero! C’è, oh, orrore, un suono monofonico! Tutti gli intellettuali, naturalmente, annuiscono: sì – “lo standard”, sì – “l’opera del grande maestro”. Ma possiamo guardarlo ora? Ora che tutti sanno come una motosega taglia un corpo umano (a colori e in DTS), come una testa umana viene frantumata da un proiettile magnum e come tutti i tipi di personalità che salgono dall’inferno possono apparire con una cupa risata.

Marion Crane al volanteCosa può fare Alfred Hitchcock? Una segretaria nervosa che stringe il volante con le labbra serrate e il proprietario di un motel sulla strada, molto sospettoso, che si diverte con uccelli impagliati. Una trama estremamente primitiva “è scappata con i soldi, è stata uccisa, la stanno cercando e quando la troveranno la mostreranno a tutti!”. Questo è il tipo di allestimento irrilevante.

Tuttavia, Psycho non è solo questo. C’è molto altro, solo che non è descritto nei soliti termini di “narrazione”, “ruolo ben eseguito”, ecc. Questo film, a mio avviso, dimostra la capacità del regista di raggiungere i suoi obiettivi (tensione, orrore) con mezzi minimi, nella sua forma più pura. Probabilmente è per questo che è considerato un “punto di riferimento” tra i teorici del cinema. Nessuno viene segato con una motosega, nessuno viene mangiato vivo da una mummia feroce e, se viene ucciso, non c’è sangue per gli standard contemporanei. Ma, nonostante ciò, l’attenzione dello spettatore è incollata allo schermo.

Hitchcock crea tensione nel film con piccoli “scossoni”, in scene apparentemente perfettamente innocue. Che problema c’è se una ragazza vede il suo capo dal finestrino di un’auto? Cosa c’è di male se un poliziotto le chiede i documenti (senza conseguenze)? Ma ognuno di questi “episodi” è un po’ eccitante, e a poco a poco ci si ritrova ad essere nervosi insieme all’affascinante Marion Crane. Anche una cosa banale come guidare in autostrada con la pioggia che scende dal finestrino diventa un’esperienza spaventosa. La tensione cresce lentamente, molto lentamente, ma non si allenta.

Del tutto insolito nel film è l’espediente della trama, quando il personaggio principale viene assassinato nel bel mezzo del film (non parlo del fatto che la scena dell’omicidio sotto la doccia è diventata un classico del genere e lascia un’impressione molto forte, soprattutto se abbinata alla musica di Bernard Hermann). Va contro ogni canone e dovrebbe far crollare completamente l’intera trama (l’omicidio viene commesso, il protagonista non è più coinvolto, rimane solo una noiosa indagine e la punizione del male nel finale), ma non con Hitchcock! Nuovi personaggi appaiono sulla scena, la tensione continua a crescere gradualmente, e così fino alla fine. E alla fine… l’urlo di Lily Crane mi ha fatto personalmente rabbrividire.

Il film è in bianco e nero e questo conferisce a molte inquadrature una particolare espressività. Oltre a tutte le altre qualità, è in un certo senso molto “fotogenico”. La macchina da presa si blocca in molti punti, permettendo allo spettatore di apprezzare le inquadrature, a volte strane ma eleganti ed espressive. Lo sguardo teso, il giro della testa, la strana silhouette: sono tutti elementi utilizzati dalla macchina da presa per creare un’aura inquietante e a suo modo bella del film.

In questo contesto, la recitazione dei personaggi principali appare molto buona. Janet Leigh (Marion Crane) è superba e merita la nomination all’Oscar. È un po’ deludente che sia stata nominata come attrice non protagonista e che il termine “attrice non protagonista” le sia rimasto appiccicato addosso e continui a comparire nelle recensioni. Anche se, senza dubbio, è proprio lei la protagonista. Anthony Perkins ha dato vita a un formidabile maniaco psicopatico, interpretato, come si suol dire, “a colpi di penna”, ma insolitamente espressivo. Anche il resto del cast non è male.

Quindi la risposta alla domanda “possiamo guardarlo ora” è sì, possiamo. Forse dopo mezzo secolo fa un po’ meno paura, ma è sicuramente interessante da guardare e si piazza al 25° posto nella lista dei 250 migliori film di tutti i tempi stilata da IMDB e al 1° posto nella lista dei 100 migliori thriller americani stilata da AFI.

The post Psycho di Alfred Hitchcock appeared first on Imavian.

]]>
“Pulp Fiction” di Quentin Tarantino https://www.animavi.org/pulp-fiction/ Sun, 08 Mar 2020 12:59:00 +0000 https://www.animavi.org/?p=26 Tre anni fa Tarantino ha conquistato il Festival di Cannes e poi ha tentato di ripulire l'Accademia del Cinema americana

The post “Pulp Fiction” di Quentin Tarantino appeared first on Imavian.

]]>
Tre anni fa Tarantino ha conquistato il Festival di Cannes e poi ha tentato di ripulire l’Accademia del Cinema americana, ma senza molto successo: ha vinto solo un “Oscar” di consolazione per la sceneggiatura. Ma chissà come sarebbero andate le cose se non ci fosse stato l’indistruttibile loft a ostacolare “Pulp Fiction”. “Forrest Gump” di Robert Zemeckis. Le circostanze erano tali da poter definire il film di questo regista autodidatta un “nuovo classico” già un mese dopo la sua uscita; oggi fa persino un po’ paura avvicinarsi all’oltretomba. Un successo, una pietra miliare, un esempio per tutti.

Né prima né dopo c’è stata tanta aria e vita nelle serie di citazioni postmoderne. Per qualche miracolo, Pulp Fiction ha superato il desiderio concentrato di Tarantino di prendere il meglio del meglio. Twist e John Travolta, Vietnam e Christopher Walken, pistola e sermone, guantoni da boxe e elicottero, merda e ancora merda. La scena in cui Butch (Bruce Willis), scappato dai pervertiti, sceglie con cosa picchiare i delinquenti: un martello? una mazza da baseball? una motosega? una spada da samurai! L’ampiezza delle opzioni di Tarantino è ipnotica. Ecco perché “Stuff…” non è una raccolta maleodorante di curiosità cinematografiche, ma la carne stessa del cinema, carne strappata e ricucita per una nuova vita. Palpo. Ordinato drammaturgicamente, Pulp Fiction esiste secondo le leggi del road movie.

Dal viaggio in macchina dell’inizio allo stesso viaggio in macchina del finale – che sembra girare a vuoto – questo film percorre comunque una distanza gigantesca. L’aneddoto della famiglia di pomodori e il cinico racconto dei veterani del Vietnam vengono spinti nel territorio di una parabola religiosa sull’intervento divino. Non per niente Butch esce dal telaio su una moto soprannominata Grace, cioè “Grazia”. È un viaggio nello spazio e nel tempo. La misteriosa valigia di Marcelas Wallace, gli happy hour dei pugili di Butch e una dose di coca sniffata dalla bruna Mia lo portano in un viaggio lontano.

Gli eventi principali del film si svolgono nell’abitacolo di un’auto: la morte di una persona e la sua fuga dalla morte, un pericoloso appuntamento romantico, una conversazione sugli hamburger francesi. Sia che l’auto stia guidando da un punto “a” a un punto “b”, sia che sia ferma in una tavola calda dove un frullato è servito da Marilyn Monroe. Che sia letteralmente schizzato con il cervello di altre persone o in senso figurato. Le tre storie, aristoteliche nella loro unità di tempo e di luogo, non scorrono l’una nell’altra (due giorni nella vita dei tiratori di Vince e Jules) e vivono simultaneamente in un unico spazio chiuso, coesistendo nel volume della storia del cinema.

In modo curioso, ma anche stranamente logico, Cannes ha favorito, tra gli altri, Red di Krzysztof Kieslowski che, come Tarantino, ha insistito sul fatto che tutto è collegato. Ma Kieslowski parlava delle connessioni del grande mondo. Tarantino ha adottato un approccio molto più ristretto e il risultato è stato più veritiero. Sapendo che il movimento perfetto è circolare e senza scopo, Tarantino vola sul suo terreno cinematografico come un bombo arruffato da un fiore gustoso all’altro: Godard, Samurai, MacGuffin hitchcockiani, pugili, pistole di grosso calibro, la migliore musica degli anni ’70, gangster in camicia bianca. La fisica di questo volo non è del tutto chiara alla scienza, ma quali sono le leggi fisiche della videoteca per bambini? Forse tra cinquant’anni qualche lettore si chiederà: chi è questo Tarantino?

La risposta a questa domanda è anche nel film. È una casalinga diligente in un accappatoio a brandelli con un boccale di americano puzzolente in mano. È uno che sa che tipo di stracci si possono trovare in garage se si scava abbastanza a fondo. Può contrattare con Harvey Keitel per un regalo di nozze, perché in questa casa ogni oggetto è al suo posto. E sarebbe bello avere mobili in rovere nella camera da letto.

The post “Pulp Fiction” di Quentin Tarantino appeared first on Imavian.

]]>